Un libro di scarabocchi, non di lezioni

Edy Generoso Fummo

2/28/2025

La Storia Siamo Noi: Il Taccuino dei Potenti e l’Illusione del Passato

La storia non ha mai insegnato nulla. Non perché non abbia nulla da insegnare, ma perché nessuno ha mai davvero imparato a leggerla per ciò che è. Finché continueremo a considerarla come un semplice elenco di eventi, di guerre, di conquiste e di crolli, senza interrogarci sul vero senso di ciò che accade, la storia rimarrà poco più di un taccuino impolverato su cui i potenti di turno scarabocchiano i propri capricci, le proprie ambizioni, le proprie ossessioni.

La storia che ci viene insegnata è spesso la versione ufficiale, quella scritta dai vincitori, dai detentori del potere. Ma sotto questa superficie si nasconde una realtà più complessa, una trama invisibile di scelte, omissioni e manipolazioni. I nomi che troviamo sui libri di storia sono quelli di uomini e donne che hanno avuto la forza, o l’astuzia, di imporsi sugli altri. E chi avrebbe potuto cambiare il corso delle cose? Spesso, semplici comparse, figure di facciata, simboli vuoti senza reale incidenza.

Quelli che chiamiamo governanti, specialmente nel nostro presente, sembrano più le copertine di questo taccuino ingiallito dal tempo. Copertine prive di colore, prive di trama, prive di sostanza. Uomini e donne che non lasciano segni profondi, che non incidono sulla direzione del mondo, ma che occupano spazi di potere senza realmente utilizzarli per il bene collettivo.

La Storia Siamo Noi, Ma Non Ce Ne Accorgiamo

Il problema non è solo nei potenti. Il problema è nella nostra percezione della storia. Continuiamo a osservarla come qualcosa di esterno, come un grande spettacolo di cui siamo solo spettatori. Ma la verità è che la storia non è fatta solo da chi scrive le leggi o firma i trattati. La storia siamo noi, nel nostro quotidiano, nelle nostre scelte, nelle nostre rinunce e nelle nostre ribellioni.

Ogni decisione, ogni atto di coraggio o di paura, ogni parola pronunciata o taciuta costruisce il presente e getta le basi del futuro. Il dramma è che pochi ne sono consapevoli. Ci è stato insegnato che la storia è materia per specialisti, per accademici, per politici, mentre la realtà è che la storia è scritta da tutti, anche da chi pensa di non aver voce.

Un Taccuino da Riaprire

Se il passato è stato scritto con scarabocchi di potere, il futuro può essere diverso. Ma per cambiarlo, dobbiamo prima imparare a leggere tra le righe, a decifrare le trame nascoste, a riconoscere i vuoti e le omissioni. Dobbiamo avere il coraggio di scrivere la nostra storia, con parole chiare, con scelte consapevoli, con gesti che abbiano un peso reale.

Il taccuino della storia non ha bisogno di nuove copertine vuote. Ha bisogno di nuove pagine, di contenuti autentici, di verità che non siano solo riflessi del potere. Ha bisogno di noi, della nostra consapevolezza, della nostra capacità di essere non solo lettori, ma autori del nostro tempo.

E allora, forse, la storia inizierà davvero a insegnare qualcosa.