Meditazione dell'Ascolto Naturale

Questa pratica si basa sull’immersione nei suoni primordiali della natura: il tuono che scuote, la pioggia che accarezza, il vento che sussurra o ulula. Non si tratta di semplice ascolto, ma di un lasciarsi attraversare dai suoni, fino a sentirsi parte del loro respiro. Sedendosi in uno stato di apertura, si permette ai suoni di agire senza giudizio, senza analisi. Il tuono diventa vibrazione che scuote le profondità interiori, la pioggia dissolve rigidità, il vento porta via il superfluo.  Ogni suono è una corrente che modella la coscienza, un richiamo ancestrale che risveglia memorie sottili, lontane dal pensiero razionale.

L’obiettivo non è trovare pace, ma sintonizzarsi con il flusso naturale delle cose, accettando l’alternanza di quiete e tempesta. Ascoltare non con le orecchie, ma con la pelle, con il corpo, con il vuoto che siamo. Fino a sentirsi non più spettatori, ma vento, pioggia, tuono.

Come praticarla con le slide sonore

L'esperienza diventa più profonda regolando attivamente l’intensità dei suoni attraverso tre slide, ognuna dedicata a un elemento naturale (tuono, pioggia, vento). Muovere le slide lentamente, con consapevolezza, senza schemi fissi, lasciando che siano l'istinto e la percezione del momento a guidare il flusso. L’atto stesso di muovere le slide diventa un rituale, un dialogo tra il proprio stato interiore e le forze della natura. Con il tempo, si impara a percepire quale combinazione sonora risuona meglio con il momento presente, permettendo alla coscienza di fondersi con il paesaggio sonoro. Non si ascoltano semplicemente i suoni: si entra in essi, diventando parte della pioggia, del vento, del tuono.