Magia EVOLUTIVA

significato essenziale

lighted candle in black metal candle holder

“La soglia che non si vede”. Non sapeva esattamente quando fosse iniziato.

Forse la prima volta che guardò un albero senza pensare che fosse un albero. O forse quando smise di chiedere agli altri come vivere. La chiamavano depressione, stanchezza, disincanto. Lui la chiamava “terra arata”. Qualcosa in lui si era spaccato per lasciar passare il seme. Cominciò a svegliarsi in orari insoliti. Alle 4 del mattino il mondo è diverso: i pensieri dormono, e l’aria ha una voce più sottile. Usciva in silenzio, camminava tra le strade vuote. Toccava i muri, ascoltava i suoni. E cominciò a sentire che tutto era vivo, ma non nel modo in cui glielo avevano insegnato.

Vivo, cioè cosciente.

Ogni cosa era consapevole di lui. Non perché fosse speciale, ma perché finalmente lui era consapevole di loro. Una notte accadde. Stava osservando una pozzanghera riflettere il cielo. Un piccolo lago che conteneva l’infinito. In quell’istante, lui non era più lì. O forse era solo lì. Senza nome. Senza forma. Solo uno sguardo eterno che si guardava da entrambi i lati della superficie.

Da allora non parlò più della sua esperienza. Non c’era bisogno. Continuò a vivere come tutti gli altri, ma nulla era più come prima. Ogni gesto era consapevole. Ogni incontro, una danza. Aveva attraversato una soglia che nessuno vede. La magia evolutiva, capì, non è qualcosa che si impara.

È qualcosa che accade quando smetti di cercarla.